Non mi riferisco alla normale carriera, quella che comincia a tenera età grazie alla passione dei propri genitori, mi riferisco alla possibilità di cominciare anche in età “matura” e comunque oltre la soglia universalmente definita papabile per intraprendere una vera e propria professione nell’automobilismo. Se tuo padre si chiama Todt , se sei figlio di professionisti dell’automobilismo, se il tuo gommone supera i 15metri, questa pagina non ti interesserà particolarmente, avrai solo bisogno di scegliere il manager adatto e di sviluppare il tuo talento…

SFATIAMO I MITI
L’automobilismo da competizione non è riservato solo ad una ristretta cerchia di fortunati, non vi sto dicendo che sia una banalità, come tutte le cose della vita e’ sempre necessaria una dose di fortuna e di intraprendenza , ma e’ possibile diventare veri “piloti” anche senza necessariamente dover disporre di budget elevatissimi e percorrere la strada del professionismo. Inoltre non è banale considerare che l’attività agonistica migliora la sicurezza sulle strade di tutti giorni implementando la conoscenza ed il controllo dell’autovettura . Sono convinto che se esistessero incentivi statali sui corsi di guida sicura avremmo meno killer per la strada e gli incidenti sarebbero considerevolmente ridotti.

COSA SERVE PER INIZIARE
Prima di cominciare e’ utile capire se si e’ predisposti per questo sport, sistema migliore di tutti e’ quello di frequentare un corso (meglio se quelli ufficiali) di guida sportiva oppure andare a provare in pista con un’autovettura (anche di piccola cilindrata, non fa differenza , l’importante che sia comunque ad un costo basso) il tutto dovrebbe incidere sul vs. portafoglio per una cifra non troppo distante dai 2-3ml di lire. (NB: essere abili a fare le cretinate per strada non conta nulla (anzi è pericoloso..), le esperienze di karting, invece, sono molto propedeutiche).

LA VERIFICA
Questo primo passo e’ fondamentale: se dopo mezza giornata di test si gira a 14secondi da tempi decenti, è meglio dedicarsi ad altra passione; anche con il massimo impegno ed allenamento difficilmente si riuscirà ad ottenere risultati. In caso contrario vale la pena di impegnarsi per trovare la seconda componente fondamentale:

GLI SPONSORS
Ne esistono fondamentalmente di due tipi: gli amici (e conoscenti) e gli sponsor “veri”. Entrambi i tipi devono essere sempre oggetto della vostra massima considerazione, indipendentemente dalla cifra che erogano.

L’APPROCCIO
Non si va a chiedere la carità, si offre un prodotto di utilità al vostro interlocutore ! L’ utilità risiedere in un vantaggio fiscale (le spese pubblicitarie sono scaricabili fiscalmente) e nella pubblicità effettivamente erogata. Dimostrate serietà: non proponete una gara in Sicilia se il vs. sponsor è proprietario di una pizzeria ad Vicenza (!) mettereste nei guai il vs. amico che non sarebbe in grado di dimostrare l’effettività della spesa sostenuta. Sponsor locale = pubblicità locale. Che siate voi a farla od un vs. amico alla Salita del Costo, l’importante che il tutto sia serio e credibile e vedrete che l’anno successivo la cifra aumenterà. Se viceversa avete conoscenze per contattare “decision makers” di aziende di caratura Nazionale od Internazionale ricordatevi che, a meno che si tratti di un favore personale (tuo zio è il direttore generale), queste aziende hanno bisogno di riscontri effettivi e generalmente spendono una cifra almeno pari a quella erogata per pubblicizzare il fatto che vi sponsorizzano (invitano i loro clienti alle manifestazioni…pubblicizzano la pubblicità così come deve essere fatto nel migliore stile marketing). Va da se che se rimediate una figuraccia organizzativa difficilmente avrete un seconda chance… in caso contrario avrete conferma per l’anno successivo più una ottima referenza per altri sponsors di caratura simile. Ricordatevi la serietà e cercate di curare personalmente tutta la documentazione relativa alle competizioni (per carità, non fatevi vivi solo per incassare .) Monitorate invece la soddisfazione dei vs. sponsors, invitateli alle manifestazioni, anticipategli con orgoglio le prime immagini della autovettura pubblicizzata, in una parola fategli capire che i soldi li ha investiti bene !

LE SCUDERIE
Che abbiate trovato un budget o che abbiate la possibilità di autofinanziarvi può essere utile comunque in questa fase associarsi ad una scuderia sia per l’eventuale gestione economica degli sponsor (qualora non abbiate voi stessi un’azienda all’uopo) sia per i vantaggi economici e logistici che normalmente ne conseguono (pagamento delle iscrizioni, disponibilità di mezzi da competizione, conoscenza di altri colleghi con i quali ci si può accordare per una ottimizzazione nella veicolazione dei marchi da pubblicizzare…). Un consiglio: informatevi che la scuderia prescelta non abbia avuto trascorsi poco “limpidi” , chiedete il nome del responsabile legale ed assicuratevi che sia una persona con una attività e dei capitali che non rischierebbe mai in operazioni al limite (ed oltre) ciò che è legalmente consentito…non c’è niente di peggio che affidare a banditi chi vi ha erogato soldi e fiducia personale..

SI COMINCIA !
Dopo aver ottenuto la licenza CSAI è ora necessario capire (se non lo avete già fatto) che tipo di categoria scegliere, eventualmente in funzione del tipo di pubblicità che i vs. sponsor richiedono o secondo la vs. personale predisposizione. L’unico consiglio che vi posso dare in questa fase è quello di cominciare con gare non particolarmente titolate, con il duplice scopo di farsi le ossa nell’anonimato ed evitare di “bruciarsi” . Usate la massima umiltà e cercate di ascoltare ed imparare il più possibile. E’ bene sapere poi che un preparatore abbassa le tariffe ad un pilota ritenuto veloce in quanto se le sue macchine vincono, lui acquisirà altri clienti e potrà permettersi di chiedere più soldi per le “sue” macchine vincenti…e così via. Occhio che la macchina conta almeno il 75% della prestazione e spesso i preparatori, con la scusa che sei alle prime armi ti rifilano dei “cioppi” incredibili…non pretendete viceversa di effettuare regolazioni di assetto dopo 10 minuti che siete seduti su di una autovettura mai guidata…”dammi 1/2 grado di ala” lo può dire solo chi deve limare i pochi decimi che lo separano dalla pole ! Se la prima gara navigate a 3 secondi le cose sono solo due: o la macchina fa schifo o dovete semplicemente prenderla in mano, con pazienza ed umiltà (se avete forti dubbi fate comunque provare la vs. macchina ad un pilota considerato “veloce”). Pazienza, che io sappia nessuno ha mai fatto il giro veloce alla sua prima gara.